I progetti che amiamo: BIO.FOR.POLIS

12 Nov 2019 | Curiosità

La biodiversità c’è ma non si vede: un progetto “Made In Sud” che coinvolge i non vedenti nella tutela della flora e della fauna locale

A volte, la biodiversità c’è ma non si vede. 

Però c’è anche chi, pur non vedendola, se ne prende cura ogni giorno: oggi ti parleremo di gente molto brava (attenzione: non di “brava gente!”, quella non ci piace) che con BIO.FOR.POLIS rende l’attenzione a questo tema accessibile davvero a tutti.

Nelle puntate precedenti ti abbiamo raccontato di come tutti gli esseri viventi (sì anche quelle “maledette” zanzare!) e le specie vegetali contribuiscano a favorire la biodiversità e, quindi, la nostra sopravvivenza.

L’Unione Europea ha l’obiettivo sfidante di arrivare nel 2050 a proteggere, valutare e rispristinare gli ecosistemi in cui viviamo,

“per il loro valore intrinseco della biodiversità e per il loro fondamentale contributo al benessere umano e alla prosperità economica”. E ovviamente per evitare mutamenti catastrofici legati alla perdita di biodiversità.

Qui sono raccontati per filo e per segno gli obiettivi dell’UE.

Ma dato che siamo più vicini al 2020, entro l’anno prossimo l’Unione Europea si è posta come obiettivo il ripristino di servizi ecosistemici nei limiti del possibile, intensificando al tempo stesso il contributo dell’UE per scongiurare la perdita di Biodiversità a livello mondiale. C’è chi già si è dato da fare per raggiungere il traguardo del 2050: BIO.FOR.POLIS.

Il progetto parla casertano e opera su quel territorio, ricco di risorse ma spesso in pericolo di depauperamento, incendio e inquinamento. Nella provincia di Caserta sono infatti presenti cinque aree naturali protette regionali, una riserva naturale statale, un’area umida di importanza internazionale e venti siti appartenenti alla rete Natura 2000 (una rete di siti di interesse comunitario e di zone di protezione speciale creata dall’UE per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali) che occupano il 25% dell’intero territorio casertano.

Detto questo, è un vero peccato perdersi i tesori che riserva questo territorio così ricco: BIO.FOR.POLIS (qui trovi la pagina Facebook ufficiale), un progetto finanziato da Fondazione con il Sud si occupa di tutelare una superficie che comprende la Pineta di Castelvolturno, nel Casertano, e il Tirone Alto Vesuvio, nel Napoletano, gestite entrambe dall’UTCB (Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità) di Caserta, ma continua ad espandere il proprio operato nelle zone limitrofe.

Convinta che chiunque possa dare il proprio contributo, BIO.FOR.POLIS ha costruito un percorso sensoriale per ipo e non vedenti, realizzato nella riserva statale di Castelvolturno. Guidati dal profumo di fiori e piante aromatiche e i versi degli uccelli, ma soprattutto da appositi pannelli in braille con indicazioni su flora e fauna della foresta, BIO.FOR.POLIS permette a tutti -anche a chi deve fare i conti con un handicap- di conoscere uno degli scorci più interessanti della Campania. Il percorso sensoriale, che è accompagnato da una staccionata in legno ad anello della lunghezza di seicento metri, è corredato da tre piazzole di sosta con panchine e fioriere che permettono di ammirare non solo con gli occhi la bellezza della natura circostante.

“Riteniamo fondamentale abbattere le barriere delle disabilità garantendo un approccio a questi straordinari luoghi anche per ipovedenti e non vedenti”, spiegano gli ornitologi Elio Esse e Danila Mastronardi dell’ASOIM, l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale, elementi attivi del progetto BIO.FOR.POLIS.

Oltre ai percorsi hanno costruito sette sottopassi per la fauna selvatica per connettere i vari settori della Foresta di Castelvolturno, i volontari hanno pulito una spiaggia del litorale, diventata luogo preferito per la tartaruga Caretta Caretta per nidificare e, tra le missioni andate a buon fine nel 2019, c’è un’altra spiaggia, liberata da un lido abbandonato e diventata la casa della Achillea Marittima, una specie vegetale psammofila (=che ama la sabbia).

Siamo orgogliosi di far conoscere a più persone progetti così virtuosi, fatti da persone volenterose che amano il loro territorio e lo vogliono fare amare proprio a tutti.

Insomma, viva la biodiveristà e viva la diversità, che ci arricchisce la vita.

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