Tutto il green della settimana

29 Mar 2021 | Rassegna Stampa

La rassegna stampa più verde che ci sia, ogni settimana con Piantando.

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Capita a tutti di sbagliare nella vita, ma dopo le manovre ci consolerà sapere che non faremo mai errori così grandi da essere visibili da satellite. E dopo oltre 3 miliardi di dollari di danni (è ancora impossibile calcolare il conto finale) e più di 200 imbarcazioni bloccate, la nave cargo è stata finalmente disincagliata – ma i danni che ha creato non sono (solo) economici.

Nella rassegna green di oggi: questo e tutto ciò che sta succedendo nel mondo.

Ever Given: i danni non sono solo economici

Un enorme problema ambientale oltre che economico. Il blocco del canale infatti sta di nuovo costringendo le compagnie a deviare le navi attorno all’Africa, allungando enormemente i tempi di trasporto con ripercussioni sull’inquinamento. La situazione, tra l’altro, ha causato anche un enorme ingorgo di oltre 200 navi nel Mar Rosso.

(Green Me)

Bracconaggio e habitat perduti, gli elefanti africani verso l’estinzione

Gli elefanti africani sono sempre più avviati verso il rischio di estinzione. A sostenerlo è l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), che stila e tiene aggiornata la «red list» delle specie animali e vegetali che potrebbero scomparire. E il grande pachiderma è stato classificato «endangered», ovvero in pericolo, in entrambe le due specie che vivono nel continente, quella di savana (Loxodonta africana) e quella di foresta (Loxodonta cyclotis). Questa seconda raggiunge anche il livello di allarme superiore, quello di «critically endangered», ovvero gravemente in pericolo. Si tratta dell’ultimo gradino della scala di rischio prima dell’estinzione in natura e dell’estinzione assoluta.

(Corriere della Sera)

La scia di sangue che lega gli attivisti ambientali Lenca in Honduras

Apparteneva alla stessa comunità indigena di Berta Caceres, i Lenca. E aveva altre due cose in comune con lei: lottava per la difesa dell’acqua e dei diritti del suo popolo, contro l’installazione indiscriminata di dighe. E come lei è stato assassinato. Juan Carlos Cerros Escalante è l’ultimo nome nella lista degli attivisti ambientali uccisi in Honduras, uno dei paesi più pericolosi per chi difende l’ambiente.
Cerros Escalante è stato ucciso a 41 anni davanti alla chiesa di Nueva Granada, nella provincia di Cortes, davanti a suo figlio. Era a capo di un movimento locale di attivisti ambientali che si chiama Comunidades Unidas. Tra le sue battaglie, una campagna contro la diga con impianto idroelettrico El Tornillito, sul fiume Ulùa. La polizia ha fatto sapere di aver fermato un sospetto.

(Rinnovabili.it)

Seaspiracy, il lato oscuro della pesca

Parlare di pesca sostenibile è impossibile: a dimostrarlo è Seaspiracy, il nuovo documentario disponibile dal 24 marzo su Netflix. Un docu-film che segue le orme di Cowspiracy (2014), il pluripremiato documentario sull’impatto degli allevamenti, per puntare i riflettori sulla conservazione degli oceani. Siamo abituati a pensare al nostro impatto sui mari e sugli oceani in relazione alle tonnellate di rifiuti di plastica che vengono disperse ogni giorno, ogni ora e ogni minuto nelle acque di tutto il mondo. Anche se l’inquinamento da plastica è uno dei problemi ambientali più grandi del nostro tempo – con 150 milioni di tonnellate di rifiuti che galleggiano nel mare – l’impatto che l’uomo ha sui mari e sui suoi ecosistemi va ben oltre questa aberrazione.

(Osservatorio Veganok)

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